Dare un Nome alle Cose Comprendiamo e Superiamo i Distrurbi Pischici
Ho deciso di approfondire brevemente temi come l'autolesionismo, la dismorfofobia, gli attacchi di panico, il gioco d'azzardo, la depressione, l'ansia, la dipendenza da sostanze e i disturbi del comportamento alimentare, perché rappresentano alcune delle principali forme di disturbo psichico.
Comprendere e riconoscere la natura e l'origine di questi problemi è fondamentale per avviare un percorso di cura e guarigione. Ogni disturbo ha caratteristiche uniche e richiede un approccio specifico per essere affrontato efficacemente.
Nella mio studio a Grosseto, mi impegno a fornire supporto e strumenti terapeutici per aiutare chi soffre di questi disturbi a ritrovare il benessere emotivo e psicologico. La consapevolezza è il primo passo per un cambiamento positivo, e attraverso la terapia, lavoriamo insieme per esplorare le cause profonde del disagio e sviluppare strategie che favoriscano una vita più equilibrata e soddisfacente.
Autolesionismo
Tagli, graffi, bruciature. Con i gesti autolesivi alcune persone, più frequentemente adolescenti, infliggono a loro stesse un dolore che lacera il corpo. Spesso è questo ciò che raccontano: “Quando mi taglio mi sembra che tutta la rabbia che ho venga portata via...”, “Non ho più emozioni né sentimenti. Quando mi taglio è come se tornassi a sentire qualcosa”. Qual è la storia di questi giovani? Cosa tentano disperatamente di recuperare attraverso un atto talmente inquietante? E’ nella dimensione affettiva e in una sensibilità che sembra essersi alterata, possono essere ricercate le cause della sintomatologia autolesionistica.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Cecilia Di Agostino, Marzia Fabi, Maria Sneider, 2016 - Autolesionismo. Quando la pelle è colpevole, L'Asino d'oro edizioni s.r.l.
Dismorfofobia
Cosa si nasconde dietro la convinzione di essere brutti o la preoccupazione invasiva per il proprio aspetto esteriore? Guardarsi allo specchio ed avere quella sgradevole percezione di sé riguarda il “vedere con gli occhi” o si tratta piuttosto di un qualcosa di più profondo? I pazienti che soffrono di dismorfofobia non hanno alcun problema legato alla vista. Dicono di “vedersi orrendi”, ma la realtà è che “si sentono” tali! La bruttezza fisica non esiste, ma la sensazione di un malessere interno può spingerci a ricercarne nella figura riflessa allo specchio una ragionevole spiegazione.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Donatella De Lisi, Eva Gebhardt, Luca Giorgini, Andrea Raballo, 2017 - Dismorfofobia. Quando vedersi brutti è patologia, L'Asino d'oro edizioni s.r.l.
Il gioco d'azzardo
Il gioco d'azzardo è solo un vizio o il sintomo di una malattia sottostante?
Di certo può diventare una vera e propria forma di dipendenza senza l'uso di una sostanza, in grado di portare la persona a perdere ogni controllo sulla propria vita. Dietro al comportamento visibile del giocatore d'azzardo si nasconde un profondo malessere che può e deve essere affrontato affinché la persona possa recuperare il proprio benessere.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Serena Corio, Alessio Giampà, Simona Paciotti, 2021 - Il gioco d'azzardo patologico. Perdersi e perdere tutto, L'Asino d'oro edizioni s.r.l.
Depressione
La depressione ad oggi è una delle malattie mentali più diffuse al mondo. Purtroppo la cultura in generale, i mass media e molta parte del sistema sanitario stesso propongono di questa patologia caratteristiche, cause e possibilità di intervento che inducono solo molta confusione nelle persone che tentano di saperne di più, aumentandone il senso di impotenza. E' necessario sgombrare il campo da false verità che ripropongono l'origine biologica della depressione, trattando piuttosto questa patologia come malattia del pensiero. Solo così è possibile non parlare più di “incurabilità” di una condizione ritenuta da molti “naturalmente” presente in tutti gli esseri umani.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Cecilia Di Agostino, Marzia Fabi, Maria Sneider, 2018 - Depressione. quando non è solo tristezza, L'Asino d'oro edizioni s.r.l.
Le patologie del comportamento alimentare
Anoressia, bulimia, obesità. E' possibile accorgersi precocemente di queste malattie e intervenire prima che si esprimano nella loro totalità? Per farlo è necessario spostarsi dal piano del comportamento a quello del pensiero e degli affetti, poiché dietro alla realtà manifesta e visibile c'è un piano ben più profondo in cui il malessere delle persone si nasconde. Per questo motivo si dimostrano scarsamente efficaci tutti quegli interventi “educativi” in cui si insegna al paziente a tenere sotto controllo il proprio comportamento alimentare e a cui spesso segue una ricaduta dopo un periodo di uscita dalla malattia. Le patologie del comportamento alimentare insorgono e ledono il corpo, ma dopo che la mente e il pensiero si sono ammalati.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Ludovica Costantino, Luca Giorgini, Manuela Petrucci, 2017 - Anoressia. Le patologie del comportamento alimentare, L'Asino d'oro edizioni s.r.l.
Dipendenza da sostanze
“Se ogni droga è funzionale allo specifico 'problema' di chi la utilizza, drogarsi in verità nasconde la rinuncia disperata a trovare una risposta valida in se stessi e nei rapporti con l'altro”.
“L'uso della sostanza sarebbe volto a pensare 'esistente' un oggetto di rapporto che non c'è attraverso la ricerca delle sensazioni ad esso legate. La droga è utilizzata poiché arriva a mimare un contenuto di cui si conserva una memoria”.
È possibile ammalarsi e cadere nella dipendenza da sostanze, ma è anche possibile uscirne attraverso un percorso di cura con cui recuperare la certezza-speranza del rapporto con l'altro.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Cinzia Fazio, Silvia Leonardelli, Emanuela Lucarini, Niccolò Trevisan, 2019 -Dipendenza da sostanze. Un mondo senza sogni, L'Asino d'oro edizioni s.r.l.
Ansia, attacchi di panico
“Ero sull'autobus e mi stavo recando a scuola quando ho cominciato a sentire improvvisamente il cuore che sembrava volermi uscire dal petto e contemporaneamente una morsa alla gola, come se una mano mi stringesse fortemente il collo togliendomi l'aria. Al torace un dolore sordo, violento, le mani sudavano e tremavano, le gambe non mi reggevano più, la vista si annebbiava. Cosa mi stava accadendo?”.
L'ansia generalizzata o gli attacchi di panico nello specifico sono malattie organiche ereditabili? La loro risoluzione non consiste esclusivamente nell'imparare a gestire il momento in cui il sintomo si manifesta, ma è possibile comprendere quali sono le ragioni da cui esso si origina e intervenire affinché la persona non sia più 'costretta' a subirlo.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Claudia Dario, Riccardo Saba, Luana Testa, 2018 - Attacchi di panico. Il corpo che grida, L'Asino d'oro ed. s.r.l.